La morte di Luigi Tenco

Ieri sera su “Rai Storia” ho seguito un servizio sulla morte di Luigi Tenco, avvenuta nel ’67 proprio in questi giorni. E’ un peccato che un cantautore del suo calibro sia poco ricordato…………..

La morte di Luigi Tenco è stato un suicidio o un omicidio? Di certo rimarrà l’emblema di una delle inchieste investigative più pasticciate e demenziali che si siano mai svolte in Italia.

L’inchiesta ufficiale, comunque, ha detto: suicidio. Concludendosi con un decreto di archiviazione che non lascia dubbi: nella notte tra il 26 e il 27 gennaio 1967, il cantautore Luigi Tenco si tolse la vita con un colpo di pistola alla tempia destra nella stanza 219 dell’Hotel Savoy di Sanremo. Durante le giornate del Festival.

Tenco aveva cantato in coppia con Dalida una canzone francamente brutta, “Ciao, amore ciao”. Poi, visibilmente depresso, era andato a cena con la stessa Dalida, il suo produttore Paolo Dossena e altri amici, ma giunto al ristorante aveva deciso di tornare in albergo. Da questo momento cominciano i pasticci investigativi.

All’1.40 – ha scritto Aldo Fegatelli Colonna in una recente biografia – Tenco è ancora vivo. Dalida riferirà al commissario Molinari di essere entrata nella stanza di Tenco tra le 2.00 e le 2.10. Il dottor Borelli, che ne constata il decesso, è arrivato sul posto alle 2.45 e presume che la morte risalga a quindici-venti minuti prima al massimo, cioè non prima delle 2.25. Ci sono due “buchi”, uno di dieci minuti, l’altro di mezz’ora”.

La porta della stanza 219 è accostata e con la chiave nella toppa esterna.

Ai primi soccorritori Dalida appare mentre alza da terra il busto di Luigi e lo abbraccia. E’ un flash d’agenzia a diffondere la notizia della morte del cantautore, dando per certa la tesi del suicidio. Il primo inquirente a giungere sul posto è il vicedirigente del commissariato di Sanremo, Arrigo Molinari, il cui nome (detto per inciso), anni dopo, finirà nelle liste della P2.

Il cadavere, stranamente, viene subito trasferito all’obitorio e poi riportato in albergo, dal momento che gli investigatori si sono dimenticati (sembra incredibile!) di “fare effettuare i rilievi fotografici essenziali per la completezza del fascicolo da trasmettere alla Procura”.

Tenco è stato ucciso da un colpo di calibro 22, la stessa pistola che stringe in pugno, ma nella sua stanza viene trovata anche un’altra arma: una Walter Ppk. Salta fuori che la sera prima di morire Tenco aveva vinto al casino circa 6 milioni delle vecchie lire. Nella stanza del Savoy c’era solo un assegno da 100 mila lire di un collaboratore. Suicidio dunque o omicidio?

L’archiviazione, come detto, non ha esitazioni: suicidio.

Prima di morire Luigi Tenco scrive un biglietto che verrà riconosciuto come scritto da lui da una perizia grafoscopica fatta, però, solo nel 1990, cioè ben 23 anni dopo la sua morte. Nel biglietto è scritto: “Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt’altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda “Io, tu e le rose” in finale e una commissione che seleziona “La Rivoluzione”. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi”.

La solita strada, bianca come il sale
il grano da crescere, i campi da arare.
Guardare ogni giorno
se piove o c’e’ il sole,
per saper se domani
si vive o si muore
e un bel giorno dire basta e andare via.
Ciao amore,
ciao amore, ciao amore ciao.
Ciao amore,
ciao amore, ciao amore ciao.
Andare via lontano
a cercare un altro mondo
dire addio al cortile,
andarsene sognando.
E poi mille strade grigie come il fumo
in un mondo di luci sentirsi nessuno.
Saltare cent’anni in un giorno solo,
dai carri dei campi
agli aerei nel cielo.
E non capirci niente e aver voglia di tornare da te.
Ciao amore,
ciao amore, ciao amore ciao.
Ciao amore,
ciao amore, ciao amore ciao.
Non saper fare niente in un mondo che sa tutto
e non avere un soldo nemmeno per tornare.
Ciao amore,
ciao amore, ciao amore ciao.
Ciao amore,
ciao amore, ciao amore ciao.

17 pensieri su “La morte di Luigi Tenco

  1. Buongiorno Luciana, non conosceva questo cantante, e nemmeno le sue canzioni, ma mi fa piacere che hai postato questo articolo… serena giornata da Rebecca

  2. Scusa Luciana se ti rispondo qui, lori sono tornati nella casa del nostro Creatore, credo la preghiera per loro non serve, ma forse serve una preghiera per la coscienza umana… ti abbraccio Pif

  3. Non so quale sia la verità e forse, come capita spesso, non si saprà mai…..indubbiamente era un uomo molto sensibile, soggetto a depressione, un animo inquieto, anche se i media non ne parlano saranno sempre le sue canzoni a ricrdarlo. Un abbraccio cara Luciana, buona giornata!

  4. Ciao!
    Io conoscevo questo cantante (lo so… per merito tuo….) e qualche sua canzone è molto bella. Una delle più famose “Ciao amore ciao amore ciao amore ciaaaaaaao”.
    Non sapevo di questa sua morte ancora avvolta nel mistero.
    Forse a quel tempo non avevano molti interessi nell’approfondire la cosa. Ed è un vero peccato.
    Speriamo che un giorno scoprano la verità e che scoprano anche quella sulla morte di altri grandi personaggi come la grande Marilyn o James Dean.
    Un bacio e buona giornata!

  5. Ciao di certo la sua morte è avvolta ancora nel mistero, ma la certezza della sue canzoni sono una bella realtà.
    Ti auguro una buona giornata, con amicizia, Vito

  6. Tutto poco chiaro in effetti…mi fa pensare a quanti casi come il suo siano ancora oggi irrisolti.Certo a dispetto di tutto Tenco è rimasto immortale con le sue canzoni e la sua personalità.Ciao, Luciana, buona giornata

  7. Penso che non si saprà mai la verità, se ne sono sentite dire tante sulla sua storia. Resta solo che le sue belle canzoni, così intense, così sentite, anche se spesso molto tristi, sono state conosciute solo dopo la sua morte e ancora adesso amate da moltissime persone. Forse era troppo fragile per un mondo dove gli squali abbondano e dove vale più ciò che facilmente commerciabile, di quello che ha un vero contenuto. Ciao, Pat

  8. Ricordo le polemiche sulle indagini e le ipotesi che fiorirono in quel tempo sul “suicidio” di Tenco.

    Alcune sue canzoni sono molto belle e molto romantiche. Non ricordo affatto quella che aveva cantato al festival in coppia con Dalida.

    In ogni caso, penso che una canzone bocciata al festival non vale una vita per suicidio.

    Ciao. Buona serata.

  9. ho visto il film “Dalida” …con Sabrina Ferilli e Gasman nella parte di Luigi Tenco. E’ un film abbastanza forte e drammatico. Nel film fanno vedere che a Luigi non gli da retta nessuno, l’unica che gli sta un pò vicino è Dalida …ma mentre lui scende dal palco ancora più deluso e depresso …è il turno di Dalida, mentre lei canta …Luigi nella sua stanza d’albergo si spara. Anche Dalida non ha avuto una vita facile, però diversamente da Luigi, lei era molto amata e considerata da pubblico. Così raccontano nel film.

    Miciosa serata Luciana ..miu 🙂

  10. ero una bimbetta quando avvenne il fatto ma ricordo che per parecchi anni si parlò di Luigi Tenco con nostalgia per ciò che avrebbe potuto ancora dare nel mondo musicale. Non conoscevo, però, tutti questi misteri, ho sempre creduto ad un suicidio per depressione e fragilità.
    “Mi sono innamorato di te” per me rimane un capolavoro.
    Un sorriso, ciao 🙂

  11. la sua morte é stato un mistero e resterà un mistero italiano …
    bel post …
    un grande abbraccio …
    dolce giornata.

  12. Ciao Luciana, ci sono tante cose poco chiare in storie come queste, secondo me non si riuscirà mai a sapere la verità…poi sono passati troppi, tanti anni e le cose dopo molto tempo vengono archiviate.
    Buona giornata, ci sentiamo
    Emilio 😉

  13. Oh… che post stupendo questo cara Luciana… soprattutto perchè mi riporta agli anni della mia gioventù!
    Li ho vissuti entrambi questi miti, ben mpressi nella memoria, i gesti di questi due cantanti che ho molto amato e per quali ho molto sofferto!
    Inspiegabili…. ma certamente vicini nell’eorme sentimento di cui erano capaci.
    Geni incompresi eppure reali.
    La verità è una sola… erano imprenscindibili l’uno dall’altro. Amore maledetto il loro…. ma talmente bello da fare epoca.
    Peccato lo abbiano scoperto dopo la loro morte…. perchè prima li hanno distrutti.
    Io conservo di loro l’ideale di un amore contrastato tipo Giulietta e Romeo… e forse loro ben li rappresentano nella nostra epoca. Peccato avessero un’animo travagliato, poco propenso alla discussione e al dimostrarsi palesemente.
    Forsi i tempi erano sbagliati per un amore così.
    Forse era un amore maledetto.
    Di sicuro è un amore finito oltre l’invisibilità della morte e con loro il nostro ricordo li unisce… imprenscndibili l’uno dall’altra…. immersi in un paradiso di felicità dovuta dopo tanta sofferenza solo umana.
    Voglio credere così cara… voglio dipingerli nel mio cuore così…. poichè li ho amati entrambi e del loro amore ne ho fatto un monito per la vita.
    Mai essere egoisti e pessimisti in amore….. poichè è solo qui che si vive la totale felicità di una unione benedetta…. e la loro triste storia era sicuramente bendetta… aldilà della tristezza che li rapiva e li sottometteva.
    Un bacio ad entrambi questi due miti.
    Felice di conoscerti Luciana!
    Ti linko subito fra gli amici e sottoscivo il tuo blog. Mi piace il tuo mondo!
    Un abbraccio

  14. E’ bello ricordare dei miti che hanno segnato un riferimento alla canzone italiana, e poi come tutti i misteri non risolti italiana ….. rimarrà tale Ciao Luciana

  15. Ciao Luciana, il ricordo di Luigi Tenco vive attraverso un Premio che ogni anno viene assegnato proprio in quel di Sanremo e periodicamente (purtroppo aggiungo io) c’è qualcuno che ravana sulle indagini della sua misteriosa morte adducendo le più improbabili teorie. Alcuni anni fa pure un mio caro Amico giornalista si è messo in testa di voler smontare pezzo per pezzo le tesi del suicidio, addirittura ottenendo con un collega scrittore l’autorizzazione per riesumare la salma ed effettuare i rilievi del caso.
    Ho trovato questa cosa molto squallida e irrispettosa, va bene ricamarci sopra (le ultime cronache fra via Poma e Avetrana ne sono la triste conferma), ma addirittura turbare il riposo di una povera salma per presunto dovere di cronaca è davvero triste e non merita misericordia.
    Ahimè sono tanti i grandi cantautori che una volta scomparsi finiscono nel dimenticatoio: da Sergio Endrigo a Umberto Bindi a Ivan Graziani giusto per fare qualche nome a cui sono legata, la ribalta mediatica è un grosso tritacarne dalle trafile più o meno rade che lascia passare solo i pezzi grossi e frantuma i piccoli che poi così piccoli non erano.
    Mi sento comunque di quotare l’Amico Osv: gettare al vento una vita per una canzone (che fra l’altro era pure bruttarella), non ha senso alcuno.
    Un sorriso e buon sabato!

  16. Buongiorno!
    Noto che abbiamo diversi amici in comune.
    Ti parrà buffo ma ieri sera ero su you tube …indovina ad ascoltare cosa?
    Luigi tenco, che buffa coincidenza trovarlo qui!
    Che strana morte, la sua….(assurda , io aggiungo)
    la tesi del suicidio mi pare alquanto strana…dell’assassinio un pò meno.
    E’ pur vero che nella mente umana a volte accadono cose imprevedibili…
    ma questa del suicidio per una canzone non ammessa in finale…Mah.
    Grazie del passaggio, è un piacere scorrere il tuo mondo.
    buona giornata
    vento

Scrivi una risposta a Donatella Cancella risposta